Stamani ho avuto una bella sorpresa nella sala colazione dell’albergo, un panorama stupendo sulla Val d’Arno!
Dopo una ricca colazione, lasciamo l’incantevole San Miniato e, dopo una breve discesa, iniziamo subito con una ripida salita su asfalto, che ci apre bene i polmoni e ci porta sui crinali collinari con panorama su oliveti, pini e cipressi.
Un fresco venticello rende piacevole il nostro cammino. Penso che sarebbe bello poterne conservare un po’ per quando saremo sotto la canicola delle due.
La strada ha assenza di traffico e qua e là si notano persone indaffarate sui campi.
A sinistra godiamo di uno splendido panorama sulla Val d’Elsa e a destra, stupende colline punteggiate da bei casali illuminati dal sole. In lontananza sento i campanelli delle pecore e una tortora che dai rami di un albero richiama la femmina col suo monotono «tu-tuuu-tu».
Dopo circa due ore di cammino, vedo il primo vigneto. Da qui si gode il panorama sulle torri di San Miniato che abbiamo appena lasciato.
Lasciamo l’asfalto ed entriamo su una delle cosiddette “strade bianche”, strade sterrate tipiche della Toscana e che mi ricordano la famosa gara “Eroica” di ciclismo, che si svolge ogni anno poco lontano da qui.
Su una curva a gomito, la sterrata ha subito un grosso smottamento che la rende inagibile alle autovetture.
La nostra solitudine sulla Francigena è costante. Nei circa 650 chilometri percorsi finora, abbiamo incontrato una decina di pellegrini e nessuno di loro stava percorrendo l’intero tratto italiano dalla Svizzera a Roma. Oggi fa eccezione, infatti abbiamo incontrato diversi pellegrini che, come ci hanno raccontato, percorrevano solo la tratta Toscana della Francigena. Li rincontreremo sicuramente domani.
Uno dei tanti casali incontrati oggi, l’ho trovato più interessante degli altri dal punto di vista architettonico, anche se abbandonato. È una semplice struttura, con affreschi, ormai sbiaditi, alle pareti esterne, ma sopra il tetto ha una torretta tipica dei vecchi casali toscani. È una colombaia in cui venivano allevati i colombi, non solo come cibo, ma anche per la colombina, prezioso concime, molto ricercato.
Attraversiamo poi un bel querceto in cui è costante il venticello fresco di inizio mattina. Non posso che esserne felice e godermi il cammino.
Il percorso di oggi si svolge costantemente sui crinali delle colline che, dopo circa tre ore di cammino, cambiano aspetto. Ora sono coltivate a grano e viti ed hanno un bel colore dorato che di alterna al verde dei vigneti.
Verso l’una decidiamo di sederci all’ombra di un pino e fare uno spuntino. Il fresco venticello e il panorama rendevano piacevolissima la sosta.
Ben presto e senza essere affaticati, siamo arrivati alla Pieve di Santa Maria a Chianni. Stupendo edificio romanico pisano-lucchese con tre ordini di archeggiature sulla facciata centrale.
Arriviamo a Gambassi Terme sulla strada provinciale, ma sempre su un sentiero laterale protetto.
Alloggiamo da Enrico, alla “Casa del Principe”, un B&B in una antica casa completamente ristrutturata, ma che conserva tutte le sue caratteristiche di casa rurale. Il panorama che si gode dalle finestre della stanza, su San Gimignano, è mozzafiato.
Ci riposiamo e subito usciamo per una breve visita alla bella cittadina.
Su consiglio di Enrico, ceniamo nel ristorante “Pinchiorba”. Le foto parlano, non c’è bisogno di commenti:
E anche oggi è arrivato il momento di un meritato riposo.
Buona notte a tutti 🤗
Che meraviglia!