Tappa 28: Lucca-Altopascio 22 km.

Lasciamo la meravigliosa Lucca dopo un’ottima colazione al ristorante annesso al nostro B&B. Salutiamo Il giovane proprietario a cui brillano gli occhi al pensiero di poter fare a piedi la Val d’Orcia. Ci dice che se potesse partirebbe subito.

Ci incamminiamo a naso in su per le stupende vie del centro storico. Ad ogni angolo si intravvede una chiesa o un campanile tra i bei vicoli di impianto medievale.

Usciamo attraverso la porta Santi Gervasio e Protasio

e porta Elisa,

lasciandoci alle spalle le possenti mura della città, non senza aver riempito le nostre borracce alla fonte della famosa acqua delle “Parole d’oro” a cui molti lucchesi hanno l’abitudine di rifornirsi.

Iniziamo il cammino su un rettilineo che ci porta fuori dalla città e arrivati ad una cappelletta gotica

svoltiamo a destra su una strada di nuova urbanizzazione in un’area che era rurale.

Anche qui camminiamo su un lungo rettilineo che ci porta nel paese di Antraccoli con la sua bella chiesa medievale di San Michele dell’VIII secolo, chiusa per restauro, che col bel portico ha sempre dato e ancora dà rifugio o riposo al pellegrino di passaggio.

Arriviamo a Capannori e qui troviamo il “punto timbro”, come viene chiamato in Toscana il punto in cui poter timbrare le credenziali, nel locale Museo Etnografico dove ci offrono anche acqua e servici igienici.

Visitiamo poi la bella Pieve di San Quirico e Giulitta, documentata sin dal 786, che conserva la facciata romanica del XII secolo e il bel campanile con merlatura ghibellina tipica dell’architettura delle chiese lucchesi.

Dopo un lungo tratto su una strada provinciale trafficata, ma sempre con banchina libera da erbacce, arriviamo in sicurezza a Porcari. Sin dall’inizio del paese, c’è un comodo marciapiede e preziose panchine per riposare, forse più utili in inverno o dopo il tramonto perché a quest’ora e in questa stagione, essendo in metallo, sono roventi.

La bella chiesa di Porcari, dedicata a San Giusto, è arroccata su una collina e per raggiungerla si deve affrontare una ripida salita che con la canicola è ancora più faticosa.

Usciamo dall’asfalto subito dopo Porcari e ci immettiamo in una comoda carrareccia

che ci porta fino all’Abbazia di Pozzéveri, chiusa per restauri, dove troviamo un’intensa attività di scavi, condotta da archeologi perlopiù stranieri, che mira a studiare la vita monastica medievale.

Sul cammino di oggi ho notato un ricorrente uso di ristrutturare vecchi edifici rurali conservandone le caratteristiche architettoniche. Sono ex case rurali con annesso fienile dai tipici mattoni a disegno opposto per garantire la ventilazione.

Appena si lascia l’Abbazia di Pozzéveri, inizia un comodo marciapiedi che porta fino al centro di Altopascio.

Ad Altopascio, presso la locale biblioteca, possiamo mettere un bel timbro sulle nostre credenziali e visitare il centro storico.

Ceniamo in una trattoria vicina al nostro alloggio, “La Dispensa”. Anche stasera abbiamo scelto bene!

Buona notte a tutti 🤗


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