730 m. di dislivello.
Tappa facile e molto bella, soprattutto nella prima parte.
Siamo arrivati con un bel sole e tanto caldo, ma dopo un’ora circa ha iniziato un fortissimo temporale con tanti fulmini. Siamo stati fortunati! Come ho già scritto tante volte, di queste nostre avventure temo solo due incontri: i cani mordaci e i fulmini. Per il primo, mi sono dotata di spray al peperoncino; per il secondo, ho diverse app che mi avvisano di fulmini in arrivo e allerta meteo e proprio ora mi hanno inondata con allerta di tutti tipi. In queste condizioni non mi metto mai in viaggio. Spero migliori per domani…
Stamane mi son svegliata prima dell’alba, ma è più giusto dire che son stata svegliata da…uccellini di tutti i tipi che alle 4:30 hanno iniziato a chiamarsi l’un l’altro coi loro canti di tutti le tonalità possibili. Il comico in tutto questo è che la mia sveglia quotidiana impostata sull’iPhone è quella degli uccellini che cantano e, proprio a causa di questo, il mio cervello, abituato ormai da anni a quella sveglia, ogni volta che stamattina stavo per appisolarmi, mi impediva di addormentarmi perché sentiva gli uccellini. Spero che l’albergo di oggi abbia meno fauna nei dintorni.
Ritorniamo alla tappa odierna.
Appena partiti, ci siamo diretti verso le Poste nel centro di Etroubles dove è a disposizione dei pellegrini, all’esterno, su una bacheca, il timbro e un libro su cui scrivere il proprio nome.
Abbiamo così potuto visitare il bel paesino e scattare una foto al palazzo delle Poste dedicato alla Via Francigena:
In breve si entra nel bosco sul bel sentiero che costeggia la strada statale, ma da cui si tiene sempre a buona distanza.
Circa la prima metà del percorso di oggi è pianeggiante e sì sviluppa di fianco ad un “Ru”, i tipici canali di irrigazione valdostani:
È uno dei sentieri più belli che abbia mai fatto, sempre ben ventilato e ombreggiato. Lo scorrere lento e continuo dell’acqua ha quasi un effetto terapeutico. È anche attrezzato di vari strumenti per esercizi ginnici, che si incontrano spesso.
Ogni tanto si apriva un bel panorama sulle montagne innevate che circondano la valle a 360°:
L’acqua è la costante di oggi. Non si rimane mai lontani da questo elemento e, come ieri, i torrenti sono sempre gonfi e impetuosi:
Spesso si incontrano cappellette e chiesette che hanno in comune belle facciate dipinte e coloratissime:
Nascosta nel fitto bosco si incontra anche una madonnina inserita in una grotta a protezione del Ru e dei pellegrini. L’acqua cola abbondante dalla roccia sopra la grotta e cade in un’acquasantiera in cui i pellegrini lasciano un’offerta:
a circa metà tappa, si inizia la discesa verso Aosta, spesso ripida e sassosa. Si attraversano piccoli paesi e aree coltivate a frutteti e grandi orti.
A Chez-Henry, all’ingresso in paese ci da il benvenuto un cartello scritto e disegnato da un bambino:
Il percorso di oggi finisce ad Aosta per cui l’ingresso in città non diverte molto, tra grandi palazzi e traffico.
Si sente solo la propria stanchezza e il caldo.
Arriviamo così, stanchi, assetati, accaldati a destinazione, l’hotel Col Serena, proprio sul ponte romano
Dopo un riposo meritato, ci incamminiamo alla volta del ristorante a cui siamo ormai affezionati, l’Hostaria di Calvino.
Domani tappa a Chatillon.
Buona notte a tutti.
Risotto ai cardoncelli, fontina e Rose d’Aoste)
Faraona lardo e prugne con patate al forno.