Day 8: Tomar-Alvaiázere 31.7 km

6 giugno 2016
Tomar-Alvaiázere
Km. 31,7

Tips del giorno:
1) la tappa si può accorciare di un paio di chilometri proseguendo dritto ai punti: (39.699179 -8.359148) e (39.781051 -8.382062). Su questa strada si trovano tre bar.
2) al punto (39.625506 -8.401771), le tracce GPS della guida “Le terre di mezzo”, indicano di girare a destra e poi in un sentiero a sinistra. Lo sconsiglio perché il sentiero è scomparso, coperto dalla vegetazione. Appena passato il viadotto, bisogna proseguire diritto, paralleli al fiume, per ricongiungersi con le tracce GPS al punto (39.63772 -8.393375).
Sveglia di nuovo prima dell’alba e partenza in una bella mattina dal cielo sereno. La cittadina è ancora addormentata ed ha un aspetto stupendo. Ci attardiamo per le fotografie di rito.

Passiamo davanti alla Caserma del 15° reggimento fanteria con le sue casette in fila illuminate dal sole ancora basso.

Attraversiamo una periferia piacevole, dai palazzi nuovi e in ordine, belle strade pulite e con marciapiedi lastricati.

Dopo circa tre chilometri entriamo in un strada sterrata, ampia. D’improvviso ci ritroviamo circondati dal bosco, lecci, ulivi, pini, eucalipti. Oltrepassiamo un viadotto e, seguendo le indicazioni della guida, ci ritroviamo davanti ad un muro di rovi impenetrabile. Grazie al mio navigatore ho potuto scegliere un sentiero alternativo che ci ha ricongiunti alle tracce della guida un paio di chilometri più avanti, ma con un po’ di timore perché, per esperienza, so che i sentieri tratteggiati sulle mappe possono in qualsiasi punto diventare impraticabili. Non questa volta, fortunatamente!

Ritorna l’asfalto che non lasceremo più. Con sorpresa, notiamo un pellegrino davanti a noi. È il sesto che incontriamo da Lisbona. Al
bar più avanti, ci ritroviamo davanti ad una meritata tazza di caffè, facciamo le presentazioni. È irlandese, 72 anni portati egregiamente, ed è al suo quarto cammino. Ci auguriamo “bom caminho” e, per oggi, non lo rivediamo più.

La guida avverte della mancanza di servizi dal paese di Calvinos in poi, a circa 12 chilometri dalla partenza. Facciamo perciò scorta di viveri dalla signora Cidalina che gestisce un negozietto nel paesino di Calvinos (coordinate 39.677692 -8.375403).
Scattiamo le foto ricordo e ripartiamo.

IMG_4115

Dopo 20 chilometri di cammino, facciamo pausa all’ombra di un fico. Il panino preparato dalla signora Cidalina aveva al suo interno una fetta così sottile di prosciutto che affondava nella mollica, quasi a scomparire. Ci consoliamo con le banane. Quelle le imbottisce la natura, sono una garanzia.

Rimessici in cammino, dopo poco, una signora intenta a certi lavori di ristrutturazione della sua casa, al nostro passaggio si sbraccia e sorridendo ci offre quattro enormi arance che stacca dal suo albero. Noi accettiamo felici, ringraziamo e lei ci augura “bom caminho”. Le arance le abbiamo mangiate camminando. Erano buonissime, succose e dolci.

Per accorciare di un paio di chilometri la lunga e faticosa tappa, abbiamo scelto di seguire la EN110 e poi la EN356. È così che con piacere abbiamo scoperto ben tre punti di ristoro, mentre seguendo il sentiero suggerito dalle guide, per ben 20 chilometri non si trova alcun servizio.

Gli ultimi otto chilometri sono massacranti: caldo, asfalto rovente, stanchezza, salita. L’arrivo da “O Bras”, pensione e ristorante, mi ha reso felice. Poter fare una doccia, riposare e poi cenare, finire di scrivere il blog mentre sono già sotto le coperte, tutto questo è la conclusione di una stupenda giornata.

La nota dominante della tappa di oggi è data dalle case abbandonate o diroccate o fatiscenti. Le ho fotografate e ne ho fatto una piccola raccolta.

 


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