Sono riuscita ad arrivare alla fine della tappa, ma la caviglia è dolorante. Stringo i denti e spero.
L’uscita da Leon avviene attraversando il centro storico e passando davanti ai suoi bei palazzi. Si attraversa poi la periferia e in breve tempo si incontra il polo industriale. Le strade sono pulite e i marciapiedi lastricati. La nostra amica conchiglia di ottone (simbolo del cammino di Santiago) incastonata nei marciapiedi ci accompagna fino all’uscita dalla città.
L’incontro, dopo pochi chilometri, con la chiesa della Virgen del Camino è una sorpresa. Edificio moderno, costruito negli anni ’50, ha una bella facciata con sculture in bronzo imponenti.
La tappa di oggi si svolge di fianco all’autostrada N-120, e nella parte finale, per diversi chilometri, su un sentiero sempre dritto fino a San Martin del Camino, segue un canale di irrigazione che bagna le enormi distese di campi coltivati a grano. Ci troviamo sul páramo, cioè la landa agricola che copre la sommità delle mesetas. Il paesaggio è solitario e selvaggio con pascoli e coltivazioni che si estendono a perdita d’occhio.
Fin dall’inizio del lunghissimo rettilineo di 4 chilometri che conduce alla meta di oggi, si intravvede l’enorme fungo che funge da riserva d’acqua, che caratterizza lo skyline di San Martin del Camino. Lo intravvediamo, ma sembra non arrivi mai. La mia caviglia dolorante mi fa desiderare un paio d’ali, ma non potendole avere, tengo duro e verso le 13,30 arriviamo al nostro desiderato Hostal. Doccia e lavaggi di rito e tanto riposo. Chissà se domani riuscirò ad arrivare ad Astorga, la prossima meta.
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Back on our feet, I managed to reach the end of our route for the day. The ankle though, still hurts. I hold my breath and hope for the best. The exit from Leon passes by the old town and its beautiful buildings. We then walked past the suburbs and soon afterwards we came across the industrial hub. The roads are clean and the pavements tidy. Our friendly brass seashell, symbol of the Camino to Santiago, is embedded in the pavements accompanying us till the end of the city. After few km we are surprised to encounter the Virgen del Camino Cathedral. It is a modern building, built around the 50s and has a beautiful facade with bronze sculptures. A rather unusual sight. Today’s route stretched next to the N-120 highway, and towards the end, for few km, it stretches in a hilly route always straight till San Martin del Camino. The last part of the walk was followed by an irrigation channel and, again, vast cultivated lands of wheat. We walking along on the páramo, the agricultural wasteland that covers the top of the mesetas. The sourrounding panorama is isolated and wild with cultivations and pastures which continue till the horizon. Since the start of our long straight path of 4 km which brings to San Martin del Camino, we could see the hugh mushroom like figure that is used as a water reserve. This characterizes the skyline of San Martin del Camino. We could always see it, but it always seemed as if it was impossible to reach. My aching ankle makes me wish to have a pair of wings, but since I cannot have them, I hold on, and around 13:30 we reached our much desired Hostal. Showers, the necessary washing-ups and much deserved rest. I wonder whether tomorrow I will be able to reach Astorga, our next destination.
Renata goes to Santiago and Rome 